A proposito del I°
Congresso Creazionista in Italia.
Un vecchio adagio dice
che gli assenti hanno sempre torto. Il riferimento è
ovviamente a chi non ha voluto e non a chi non ha potuto presenziare.
Il torto è
quello aver perso un’occasione per constatare de visu
che il Creazionismo si occupa di scienza e non di misteri.
Chi invece pensava che
il Congresso si sarebbe sviluppato tra una preghiera e un rosario è
rimasto deluso.
Per contestare i
fondamenti filosofici della Teoria dell’evoluzione , i relatori
creazionisti presenti al Congresso hanno presentato argomenti ,
fatti, concetti, formule matematiche , algoritmi, rimanendo
assolutamente nell’alveo del pensiero scientifico e suggerendo
soluzioni alternative all’evoluzione biologica senza dover
chiedere ai numerosi presenti di abbandonarsi alla fede.
Dall’altra parte,
quella degli evoluzionisti, si deve dare atto all’unico
“sopravvissuto” di una grande onestà
intellettuale” nella misura in cui ha ammesso le grandi
difficoltà della teoria dell’evoluzione di spiegare
alcuni fatti, primo fra tutti l’origine della vita.
E’ stata altresì
l’occasione per sottolineare e chiarire (bravissimo l’ing.
Bertolini)alcuni grossolani equivoci cavalcati solitamente dai
denigratori del creazionismo a proposito di ciò in cui credono
i creazionisti (una vecchia canzone di Jannacci dice “…quelli
che ti spiegano le tue idee senza fartele capire…oh yes”
).
Ma ciò che
veramente mi ha colpito e credo che la sensazione sia totalmente
condivisibile dai presenti, è stato il clima di grande
rispetto reciproco sia nei riguardi delle idee presentate che delle
persone, di serenità e civiltà nel confrontarsi pur
partendo da posizioni così distanti. Come si conviene tra
uomini in cerca di un possibile dialogo
Ferdinando Catalano
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