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CONGRESSO AISO: COSA RESTA DI DARWIN?
di Giovanni De Meo - 09/11/09-
 

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Cosa resta di Darwin ?



Il 16 e il 17 ottobre si è svolto, presso l’Hotel Jolly Touring di Piazza della Repubblica a Milano, il primo congresso creazionista.

Si è trattato di un avvenimento che è stato lungamente atteso e che è stato altrettanto meticolosamente organizzato.

Nulla è stato lasciato al caso: i contatti, gli invitati, la sede e tutto ciò che poteva determinare la buona riuscita di questo avvenimento.

Ho parlato di avvenimento perché proprio il 2009, per una duplice ricorrenza, è l’anno dedicato al celebre naturalista Charles Darwin. Il 1809, infatti, è il suo anno di nascita, mentre il 1859 è l’anno di pubblicazione del suo primo e più celebre libro Sull’origine delle specie per mezzo della selezione naturale, Ovvero la conservazione delle razze favorite nella lotta per la vita.

Mihael Georgiev, medico di origini bulgare, caporedattore del sito www.origini.info , collaboratore, dal 2002, con l’Associazione Italiana Studi sulle Origini - AISO – afferma che “un convegno dal titolo “Cosa resta di Darwin” è già di per sé provocatorio, dato che si chiede “cosa resta” di un personaggio issato alla massima gloria e celebrato con festeggiamenti globali. Eppure dietro le quinte dello spettacolo globale, c’è parecchio di cui discutere”.

Proprio per questo motivo sono stati invitati relatori che avrebbero potuto rappresentare lo spettro completo delle diverse vedute sull’argomento.

Purtroppo questo non è accaduto perché mentre alcuni erano impossibilitati, altri si sono semplicemente rifiutati, alcuni addirittura all’ultimo minuto, d’intervenire.

Il primo appuntamento, ad esempio, era stato fissato presso l’Università di Bergamo. Nella locandina d’invito appaiono i nomi di due relatori che avevano accettato d’intervenire. A ridosso dell’avvenimento, però, tutto è stato bloccato perché, come recita la locandina che forzatamente è stata riscritta, “Questa parte è stata annullata all’ultimo momento per l’opposizione della nomenclatura evoluzionista”.

Entrare nel merito di questa vicenda sarebbe troppo lungo e fuorviante rispetto alla cronaca dell’avvenimento stesso.

Questo caso è stato stigmatizzato nell’unico articolo pubblicato, il 6 ottobre, sul quotidiano Libero: “All’Università di Bergamo ingresso vietato ai creazionisti”

Perfino di Giuseppe Garibaldi, da qualche anno a questa parte, si può parlar male. Di Charles Darwin, a 200 anni dalla nascita e a 150 dalla pubblicazione dell’Origine delle specie, ancora no. Non all’università di Bergamo, almeno, dove il congresso creazionista “Cosa rimane della teoria di Darwin?”, previsto per il 16-17 ottobre, non si svolgerà.

A proposito di presentazione, l’invito era stato inviato a quotidiani e agenzie di stampa, ma il tutto è stato fatto passare in un assordante silenzio.

Sappiamo che la filosofia che domina oggi nella nomenclatura intellettuale dell’Occidente, considera l’evoluzione un “fatto”, l’unica spiegazione “scientifica” della vita e dell’universo.

Quello che appare più grave è che queste teorie evoluzionistiche vengano considerate delle vere e proprie “prove” della scientificità del materialismo ateo.

Ogni relatore ha presentato la sua visione partendo dal vissuto personale ed in forza della propria specializzazione.

Tra i primi, hanno parlato l’astronomo Mart De Groot, tra l’altro pastore avventista, ed il fisico Ferdinando Catalano. Per loro il Big Bang è una spiegazione plausibile per la nascita dell’Universo pur non possedendo la caratteristiche di “scienza galileana”, cioè il Big Bang non è sottoponibile ad alcuna verifica.

Ma anche accettando questa teoria, rimangono due importanti questioni: l’origine della materia e lo sviluppo, in seguito ad una banale esplosione, di un universo armonico con pianeti come la Terra in grado di accogliere la vita.

Il geologo Marco Chiesa ed il docente di scienze naturali Fernando De Angelis, che molti avventisti conoscono, hanno tenuto a sottolineare come le leggi della fisica e della chimica che oggi conosciamo non siano in grado di spiegare non solo l’origine della nostra vita, ma nemmeno quella delle diverse forme animali.

I processi che li hanno determinati rimangono, per ora, misteriosi, enigmatici o – per usare la terminologia dei credenti – miracolosi.

Il professore di bioetica Salvatore Pisu sottolinea come la scala evolutiva, pur con le più benevole concessioni, contenga dei passaggi che comportano la comparsa di strutture assolutamente non riducibili alle precedenti: la materia dal nulla, la vita dalla materia inanimata, l’uomo dagli animali inferiori. Per questi passaggi manca la pur minima spiegazione scientifica, dato che i calcoli dimostrano la loro impossibilità statistica.

E finalmente arriviamo alle parole dell’unico rappresentante dell’evoluzionismo presente al congresso, il docente di scienze naturali Roberto Verolini. Ha sostenuto che la teoria darwiniana, con gli opportuni aggiornamenti, è l’unica teoria scientifica nell’attuale uso del termine che riconosce come “scientifica” solo la spiegazione mediante cause e leggi naturali. La ricerca evoluzionistica è quindi un approccio scientifico indispensabile al problema delle origini.

L’ingegnere Stefano Bertolini ha così riassunto la sua personale posizione in merito al dibattito.

Creazione: Credo pienamente nella vita recente sulla terra di poche migliaia di anni con Dio come Creatore.
Intelligent Design: Condivido pienamente che la complessità della vita e della natura conferma l'esistenza di un progetto intelligente, ma non condivido la loro posizione di milioni di anni o di chi/cosa sia l'autore del progetto. La loro scienza però è valida anche per i creazionisti.
Evoluzione: L'assioma primario dell'evoluzione è stato confutato in ogni campo di studio. Rimane un dogma senza fondamenta e una grande truffa insegnata ancora in tutte le scuole.

Il fisico Pier Maria Boria, ha presentato tutta una serie di situazioni d’improbabilità che si dovrebbero verificare “per caso” per arrivare ad ottenere dei sistemi complessi predefiniti.

Anche il giovane fisico Andrea Lucarelli, dopo aver accennato ai suoi studi di spettroscopia ottica e laser, sistemi critici quantistici, nuove fasi della materia e lo studio di sistemi ad alta correlazione elettronica, ha concluso affermando che quell’agente intelligente di cui molti parlano, “io lo identifico con il Dio della Bibbia che ha creato “ex-nihilo” tutto ciò con cui possiamo interagire nell’Universo ed ha creato la biosfera del pianeta Terra in 7 giorni di 24 ore letterali”.

Nell’ultima riunione, il pastore Paolo Benini ha fugato i dubbi relativi all’originalità del testo biblico che noi sfogliamo, presentando, in breve, la storia dei manoscritti di Qumran e del codice Sinaiticus.

Il tutto per affermare che quando leggiamo il racconto genesiaco, possiamo essere certi che i testi relativi alla creazione, sono proprio quelli che Mosé ha scritto ispirato dallo Spirito Santo. Certi nel senso di certezza di fede, come spiega Ebrei 11, non in senso di provati dai fatti conosciuti.

Coordinatore e un po’ anima dell’intero congresso è stato il sociologo Fabrizio Fratus. Dopo aver parlato di come l’evoluzionismo è penetrato nella società occidentale fornendo il supporto “scientifico” alle dottrine di Marx ed Engels, al razzismo hitleriano e al darvinismo sociale, ha ribadito che lo stesso evoluzionismo è il principio necessario per ogni materialismo e ogni dottrina volta a negare Dio e la sua creazione.

Il giornalista Marco Respinti è stato il moderatore della tavola rotonda fra evoluzionisti e antievoluzionisti nella riunione pomeridiana del sabato.

Per coloro che desideravano approfondire uno o più argomenti, era possibile acquistare diversi libri che difficilmente è possibile trovare nelle librerie. Qualcuno ha paragonato questi libri e la loro circolazione ai samizdat, cioè a libri e opuscoli clandestini, che circolavano nei paesi dell’est europeo e Russia, ai tempi dell’impero sovietico.

Il presidente dell’AISO, Romano Ricci, come aveva portato i suoi saluti personali e di tutto lo staff all’apertura dei lavori del congresso, altrettanto ha fatto in conclusione, ringraziando tutti gli intervenuti e auspicando altri futuri incontri.










Piana di Castiglione del Lago, Perugia, 29 ottobre 2009.

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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