L’involuzione
degli Intellettuali in corsa verso l’Ottocento 4 parte
Odore
di muffa sotto il manto progressista
di
Mihael Georgiev
Il
libro è un capolavoro della letteratura scientifica ed è
ancora di attualità, perché fornisce una veduta da volo
d’uccello del vivente, che non è resa obsoleta
dall’accumularsi impressionante dei nuovi dati scientifici
negli ultimi 40 anni. È reperibile nei circuiti di vendita in
rete (provare www.abebooks.com).
Lo raccomando vivamente agli studenti di scienze biologiche e
mediche: ai tempi degli esami orali la lettura quasi garantiva il
“30” in pagella; ai tempi dei quiz è altrettanto
utile, perché organizza la materia consentendo la
memorizzazione di gran numero di dati.
Il
testo non tratta l’origine e l’evoluzione della vita,
alle quali, tuttavia, dedica 5
pagine su 420.
Nelle pagine 406-407 gli autori raffigurano l’evoluzione in
sette tappe, con uno “schema molto generico, inteso solo a
dimostrare l’aumento della complessità nel corso del
processo evolutivo”. Poi separano la prima tappa
(l’evoluzione chimica ovvero l’origine della vita) dalle
rimanenti sei (l’evoluzione biologica), riassumendo così
le loro opinioni:
”Pur
indicando sette tappe, che portano dagli atomi agli ecosistemi, c’è
una tappa che supera in enormità le altre: il passaggio dalle
macromolecole alle cellule. Tutte le altre tappe possono essere
spiegate teoricamente – se non correttamente, almeno
elegantemente. Ma il passaggio dalle macromolecole alle cellule
rappresenta un salto fantastico che è situato al di là
delle ipotesi passibili di verifica. I fisici evitano di specificare
quando è nata la materia o quando è iniziato il tempo,
e se qualche volta lo fanno, è solo su un piano speculativo.
L’origine della prima cellula evidentemente appartiene alla
stessa categoria del non conoscibile. Il problema presenta sfide
concettuali affascinanti, ma per ora, e forse per sempre, i relativi
fatti non potranno essere conosciuti”.
Sembra incredibile.
I comunisti sovietici non avevano alcun problema a pubblicare simili
cose, avvalorando implicitamente le conclusioni degli autori.
Quarant’anni dopo un testo che dichiari questo è
inconcepibile in Occidente, e se pubblicato, verrebbe bollato come
“creazionismo camuffato”. E non sarebbe bollato solo a
parole, cioè contrapponendo delle opinioni per così
dire “scientifiche” – che in realtà sono
filosofiche, ma anche con delle azioni, tant’è che chi
dichiara i suoi dubbi sulla validità scientifica
dell’evoluzione rischia l’emarginazione o la perdita
della propria posizione accademica.
In altre parole, gli
epigoni occidentali dei comunisti sovietici hanno ormai superato i
propri maestri. Certo, sul vessillo non c’è più
la barba nera di Marx, ma quella bianca di Charles Darwin. Nella loro
folle corsa a ritroso verso l’Ottocento credono di agire nel
nome del progresso e della scienza. Invece agiscono nel nome del
positivismo e dello scientismo, che non sono scienza, ma filosofia.
Filosofia che loro trasformano in ideologia, cioè in Verità
da imporre, punendo gli eventuali temerari dissidenti. E poi ci
lamentiamo dei talebani, mentre li abbiamo in casa: solo che passano
per la parte progressista degli intellettuali occidentali. Se non ci
credete, provate a contraddirli.
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