FRAINTENDIMENTI
SUI RITROVAMENTI FOSSILI
di
Mihael Georgiev
Nella
presentazione dei video sui fossili avevo scritto che ”ben 85%
degli animali esistenti sono presenti anche come fossili”
(vedi http://www.creazionismo.org/articolo.asp?id=199).
Quanto
scritto è stato contestato da Marco Ferraguti, Professore di
Evoluzione biologica all'Università di Milano, come
fuorviante: il lettore non specialista potrebbe capire che l'85%
delle specie oggi esistenti siano esistite sempre, e ciò' è
falso. “Si fa” - “un pessimo servizio alla
diffusione della scienza trasmettendo idee sbagliate”.
Ferraguti
ha ragione. Ringraziandolo dell'osservazione, chiedo scusa ai lettori
per quanto scritto sopra. Ecco come stanno e cose. La frase “ben
85% degli animali esistenti sono presenti anche come fossili”
contiene, infatti, un numero (85%) da me inventato. Si tratta della
media aritmetica che ho ricavato dall'informazione contenuta nelle
pagine 347-396 della terza edizione di A.S. Romer, Vertebrate
Paleontology, Chicago, University of Chicago Press, 1966. Ecco i dati
riportati nel testo di Romer: dei vertebrati terrestri attualmente
classificati sono stati trovati fossilizzati il 97,7% degli ordini
e 79,1% delle famiglie; se escludiamo gli uccelli, il
numero di famiglie sale al 87,8%
Dove
ho sbaglaito? Nel non indicare le unità classificative
(tassonomiche) ai quali si riferisce l'85%. E questo è
fuorviante, perché fraintendibile. La classificazione dei
viventi ha sette gruppi principali. Questi sono regno, phylum o
divisione, classe, ordine, famiglia, genere e specie. Ciascuna delle
unità maggiori contiene più unità minori.
Famiglie e ordini sono unità maggiori rispetto a
specie, cioè raggruppano più specie. Ad esempio,
le 200 “razze” o sottospecie canine oggi esistenti
appartengono alla famiglia dei Canidi che comprende quattro gruppi: i
lupi, le volpi, il coyote e lo sciacallo, che a loro volta
appartengono, insieme ad altre famiglie (ad esempio i felini)
all'ordine dei carnivori. Parlando di fossili degli ordini e delle
famiglie, vuol dire che ci sono tutti i carnivori e 85% dei canidi,
ma non certamente 80% o 98% degli oltre 200 specie, sottospecie o
razze di cani oggi esistenti. Lo stesso vale, ad esempio, per le
tante specie di anatre, selvatiche e domestiche, appartengono alla
famiglia degli Anatidi che a sua volta è composta da cinque
tipi di uccelli: anatre, oche, cigni, dendrocigne, volpoche che,
insieme ad altri uccelli, appartengono all'ordine degli Anseriformi.
I
fossili, quindi sono in parte diversi dalle forme oggi esistenti, e
questo conferma che esiste una storia evolutiva, ma quale?
L'evoluzione osservata, quella che riguarda le unità
tassonomiche minori, è sotto gli occhi di tutti. Essa però
non produce novità clamorose, ma varianti all'interno di
gruppi piuttosto ristretti di animali. Ciò di cui discutiamo è
però l'evoluzione insegnata a scuola - che io chiamo
evoluzione supposta – quella che pretende di spiegare
anche l'origine delle unità tassonomiche maggiori, e che
comporta la trasformazione degli organismi unicellulari in organismi
pluricellulari, degli invertebrati in vertebrati, dei pesci in
anfibi, degli anfibi in rettili, uccelli, mammiferi e così via
fino all'uomo. A questo tipo di evoluzione i fossili non danno grande
sostegni: i maggiori gruppi stanno lì da milioni di anni.
Senza contare che quando si trova il fossile “antico” di
un animale vivente oggi oppure si scopre un “fossile vivente”,
cioè un animale che si credeva estinto perché
conosciuto solo come fossile, beh non ne esce molto bene la teoria
della trasformazione delle specie, che trasforma o conserva a
piacimento, come un capriccioso dio della mitologia greca.
Questo
è il messaggio dei video di Harun Yahya.
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