Darwin,
la scienza e il cavallo di Troia
L’Università
di Pavia difende la “sacralità” della teoria
dell’evoluzione
di
Mihael Georgiev
Nel
bicentenario di Darwin è comparsa negli USA un’edizione
speciale del celebre libro L’origine delle specie. Ne da
notizia il 23 giugno 2009 il sito evoluzionista dell’Università
di Pavia http://www-1.unipv.it/webbio/evol07/rassdarw09.htm.
La
particolarità di questa edizione sta nel fatto che contiene
una prefazione di 50 pagine, a cura di Ray Comfort, di cui 38 di
cenni biografici su Darwin, storia del libro “L'origine della
specie” e critica scientifica della teoria dell’evoluzione
e delle sue implicazioni sociali, e 12 pagine nelle quali Comfort
spiega perché crede che la vita è il prodotto di un
progetto e il Progettista è il Dio della Bibbia. Il testo
integrale dell’edizione, compresa la prefazione, è
scaricabile gratuitamente dal sito
http://assets.livingwaters.com/pdf/OriginofSpecies.pdf.
All’Università
di Pavia considerano tale operazione un “cavallo di Troia”
dei creazionisti per ingannare l’ignaro lettore. Ma il libro è
promosso su internet senza alcun inganno, e sul retro della copertina
è dichiarato chiaramente che contiene informazioni
sull’Intelligent Design: sarebbe come attaccare sul cavallo di
Troia un manifesto con la scritta “Pieno di soldati nemici”.
L’iniziativa
è comunque una provocazione, perché il libro è
stato stampato con l’intenzione di offrirlo – anche
gratuitamente – a studenti e docenti delle scuole e delle
università. L’operazione va inquadrata nel contesto
americano: dato che non si permette, perché ritenuto
anticostituzionale, di parlare negli istituti scolastici di
interpretazioni alternative all’evoluzione naturalistica, i
creazionisti vogliono vedere se qualche giudice o autorità
proibirà adesso la circolazione de … L’origine
delle specie di Charles Darwin.
Confessione
della propria fede a parte, l’inclusione di una prefazione
critica nei confronti del contenuto del testo è una prassi
normale. Nelle scienze è addirittura sollecitata: le maggiori
riviste scientifiche danno ampio spazio a editoriali e commenti
critici. Ma per la teoria dell’evoluzione – che pretende
di essere scientifica – questa regola non vale. Allora più
che teoria scientifica è una “vacca sacra” da
proteggere ad ogni costo. Non sarà che hanno ragione i
creazionisti? Che più che scienza l’evoluzione sia
filosofia o ideologia, da difendere nell’unico modo possibile:
come un dogma?
L’iniziativa
editoriale ha provocato le critiche di molti evoluzionisti. La più
pepata di queste è stata messa sul sito creazionista che
sponsorizza il libro. Ecco come riferisce il fatto il sito di Pavia:
“ Curioso
il fatto che masochisticamente nel sito web del libro si fornisca uno
dei primi commenti, pubblicato giusto oggi, quello ben poco
lusinghiero del biologo evoluzionista PZ Myers, responsabile del blog
scientifico Pharyngula:
“It's like a book with multiple personality disorder —
two parts that absolutely hate each other; an intro that is the inane
product of one of the most stupid minds of our century, and a science
text that is the product of one of the greatest minds of the author's
century”.
Per
chi non è bilingue, ecco la traduzione nella nostra lingua:
“Sembra un libro con disturbo multiplo della personalità
- due parti che si odiano a vicenda; un’introduzione che è
il prodotto sciocco di una delle menti più stupide del nostro
secolo, e un testo scientifico che è il prodotto di una delle
menti più grandi del secolo dell’autore“.
Pubblicare
un commento critico è un atto curioso e masochistico? Pensare
così più che da scienziati è da propagandisti e
guardiani dell’ortodossia, per scelta o perché si ha una
mente chiusa. Nell’ultimo caso sarebbe interessante sapere se è
la mente chiusa che fa diventare evoluzionisti, oppure è il
credere nell’evoluzione che chiude le mente.
Un’ultima
nota: secondo il sito di Pavia il libro includerebbe anche la “Bibbia
di Charles Darwin”,
un’edizione della Società Creazionista Answers in
Genesis. Questo non è vero, ma non è un problema:
riferendo dei fatti di cronaca può capitare a tutti di
sbagliare.
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