ECO CREAZIONISTA
Articoli
Recensioni
Rassegne Stampa
Lettere
Eco dei Lettori
Eventi, Interviste
Bibbia & Scienza
Archivio
 
 
 
 
RIVOLUZIONE NELLA CHIESA CATTOLICA
di Mihael Georgiev - 27/02/09
 





RIVOLUZIONE A ROMA

Dalla Genesi a Darwin e ritorno: i gesuiti ora sono creazionisti

di Mihael Georgiev



Pochi giorni prima del Convegno internazionale «L'evoluzione biologica: fatti e teorie. Una valutazione critica 150 anni dopo “L’origine delle specie”», che si terrà a Roma dal 3 a 7 marzo 2009 nella prestigiosa Pontificia Università Gregoriana, affidata alla Compagnia di Gesù, i gesuiti hanno manifestato il loro parere sull’origine delle specie. Nel quaderno 3807 del 17 febbraio 2009 della rivista gesuita La civiltà cattolica, a firma di Jean-Pierre Sonnet, S.I., professore dell’Istituto di studi teologici di Bruxelles, leggiamo che

«il riferimento ai primi capitoli della Genesi non implica affatto una resa dell’intelligenza. […] I rabbini e i Padri della Chiesa hanno commentato in abbondanza la settimana creatrice […] Genesi 1 potrebbe avere come sottotitolo L’origine delle specie, tanto il disegno divino è legato alla diversità delle specie. Certamente, qui non si tratta del processo di evoluzione delle specie. Se Genesi 1 evoca un processo, questo si deve cercare nella sequenza dei giorni, nel corso dei quali Dio fa sorgere le specie vegetali, le specie animali dell’acqua e dell’aria e quelle della terraferma. […] l’intervento divino non è rivolto a “classi” di animali, ma va diritto alle specie particolari. I vegetali e gli animali appaiono tutti “secondo la propria specie”. E queste specie appaiono “tali quali”, cioè nello stato in cui le incontra lo sguardo dell’uomo. […] Se le specie sono portate ognuna all’esistenza con un intervento immediato di Dio, sono pure create nella loro autonomia. […] Dio crea i viventi affidandoli alla loro autonomia riproduttiva, a ciò che li renderà “uguali” di età in età. […] in un altro testo del Pentateuco, il capitolo 11 del Levitico, diventa pienamente evidente l’argomento del “discorso sulle specie” di Genesi 1 […] Il trattato sugli animali mondi e immondi che si legge in Levitico 11 costituisce infatti una messa in atto sofisticata dei dati e delle distinzioni introdotti in Genesi 1».1

Questo è, nel 2009, il punto d’arrivo di un lungo percorso, dalla Genesi a Darwin e ritorno, del quale vale la pena illustrare alcune tappe fondamentali.

Solo quattro anni fa, nel 2005, su La civiltà cattolica leggevamo che

«Quando un cristiano, divenuto adulto, ritorna con il pensiero a quanto gli è stato insegnato nelle lezioni di catechismo […] si chiede – scettico e sconcertato – se quello che gli è stato detto di Adamo, formato dal fango della terra […] di Eva […] dell’albero del bene e del male […] del serpente che inganna Eva […] non siano che favole per bambini da non prendersi sul serio. Se poi questo cristiano ha raggiunto un livello culturale abbastanza alto; in particolare, se conosce, anche soltanto in maniera elementare, ciò che la scienza oggi insegna sull’origine dell’uomo con la teoria dell’evoluzione, rimarrà scandalizzato dall’atteggiamento della Chiesa che continua a insegnare quella che può apparire una favola per bambini e si convincerà che c’è opposizione tra quanto insegna la fede cristiana e quanto afferma la scienza […] In realtà, è fuorviante prendere alla lettera ciò che è detto circa la formazione dell’uomo e della donna nel secondo capitolo della Genesi, dando della Bibbia una lettura fondamentalista, come sta avvenendo attualmente in alcuni territori degli Stati Uniti, con la conseguenza di opporre la Bibbia alla teoria dell’evoluzione […] Si pone così il problema: circa l’origine dell’uomo, davvero c’è opposizione tra quanto afferma la teoria dell’evoluzione, che la maggior parte degli scienziati ritiene fondata su prove sicure (anche se non mancano gli scienziati seri che rifiutano tale teoria), e quanto viene affermato nella Sacra Scrittura? La risposta è: no. E il motivo è che la Bibbia è un libro che vuol dare non un insegnamento “scientifico”, ma un insegnamento “religioso”. Non vuole, cioè, insegnare “come” storicamente è apparso l’uomo, ma “chi” è l’uomo nel suo rapporto con Dio».2

Oltre un secolo fa, in pieno dibattito sulla teoria proposta da Darwin, La civiltà cattolica era la punta di diamante del mondo cristiano nel confronto con il darwinismo. Tra le molte ho scelto la seguente citazione che illustra bene la linea della rivista:

«La voce teoria, come tutti sanno, serve a designare la relazione che la mente stabilisce tra un fatto generale e tutti i fatti particolari che ne dipendono. Se questa relazione è sbagliata, la teoria dicesi falsa, senza che per questo cessi d’essere vero il fatto su cui essa poggiava. S’intende quindi la necessità, predicata dagli evoluzionisti e ammessa da tutti gli uomini di senno, di sceverare la verità della teoria da quella del fatto. Questo sceveramento però presuppone sempre la verità del fatto. Ce se neppur questo sussiste; se quel che dicesi fatto è un sogno; se il fondamento stesso della teoria non è provato, né v’ha ombra di speranza che sia mai provato, allora si avrà, non solo una teoria sbagliata, ma ancora una teoria campata nell’aria, degna piuttosto di un visionario o di un cervello indebolito, che di un serio pensatore e di un uomo ragionevole.

E ciò vale, sia che quella teoria si difenda quale tesi, sia che si abbracci solo come ipotesi. Poiché sebbene si richiegga più nel primo caso che nel secondo, tuttavia nell’uno e nell’altro è indispensabile che non le manchi il fondamento.

Ora dal fin qui detto si fa manifesto, che tale appunto è la teoria dell’evoluzionismo. Essa è un edifizio fantastico e non può qualificarsi meglio se non come un tessuto di paralogismi volgari e di supposizioni arbitrarie non sostenute dai fatti.

[Ai] quali non rifinano mai di ripeterci […] che “l’evoluzione non si oppone al domma” e che “si può essere buoni cattolici ed evoluzionisti insieme, rispondiamo, come rispondemmo già l’altra volta, cioè, che il primo impedimento all’ammettere l’evoluzionismo non viene, pei cattolici di studio, dal timore d’andar contro la Bibbia; ma sì bene dalla insussistenza scientifica di quel sistema, che è quanto dire dalla mancanza assoluta di prove di fatto che lo confortino sia come tesi, sia come ipotesi.

[…] Il rispetto inoltre dovuto alla Bibbia certamente richiede che non s’interpretino e scontorcano le adorabili parole dell’Eterna Verità alla stregua di gratuite ipotesi, facendole dire oggi, secondo una teoria, quello che dovrà disdire domani secondo un’altra».3

Questa – confesso – inaspettata conversione ingrossa le file dei creazionisti e non può che farci piacere.





1Jean-Pierre Sonnet S.I., «”L’origine delle specie”: Genesi 1 e la vocazione scientifica dell’uomo», La civiltà cattolica, 17 febbraio 2009, anno 160, 3807, pp. 220-232.

2Giuseppe De Rosa, S.I., «L’Origine dell’uomo secondo la Bibbia», La Civiltà Cattolica, quaderno 3730, 19 novembre 2005, pp. 319, 325.

3«Evoluzione e dogma», La civiltà cattolica, 1899, serie XVII, volume 5, pp. 45-46.

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

Contatto | Links | Informazioni | Iscrizione | Contributi