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La meravigliosa "Molecola Messaggio".
di Carl Wieland - 08/07/2004
 

Il Dr. Wieland è della "Creation Science Foundation" di Brisbane, Australia. Egli è stato il fondatore della rivista CREATION, dalla quale è tratto il presente articolo, dal  volume 17 n.4 Sett-Nov 1995, pag. 10.

La traduzione è di Giuseppe Ruocco, revisione e adattamento a cura della nostra redazione.

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Quando qualcuno manda un messaggio, viene trasmesso qualcosa di affascinante e misterioso. Supponiamo che Alphonse in Alsazia voglia mandare il messaggio, "Ned, la guerra è finita. Al". Egli lo detta ad un amico e perciò il messaggio inizia sotto forma di parole parlate, cioè come schemi di compressione d'aria. Il suo amico le trascrive con inchiostro su un foglio e le spedisce ad un altro, che a sua volta le inserisce in un trasmettitore fax. La macchina trasforma il messaggio in uno schema codificato di impulsi elettrici, che sono mandati attraverso una linea telefonica e ricevuti in un remoto avamposto indiano, dove il messaggio viene stampato in lettere ancora una volta. Qui la persona che legge il fax accende un fuoco e spedisce lo stesso messaggio secondo uno schema di segnali di fumo. Il vecchio Ned in Nevada, a miglia di distanza, guarda in alto e riceve proprio il messaggio che era stato previsto per lui. Nulla di fisico è stato trasmesso; non un singolo atomo, nè una molecola di una qualsiasi sostanza ha viaggiato dall'Alsazia al Nevada, sebbene sia ovvio che qualcosa abbia viaggiato lungo il tragitto. Questo qualcosa di elusivo è chiamato informazione. L'informazione non è ovviamente una cosa materiale, poiché nessuna materia è stata trasmessa; tuttavia essa ha bisogno di un supporto materiale sul quale "viaggiare" per tutto il suo tragitto. Questo vale sia che il messaggio sia in turco, in Tamil o in Tagalog. La materia sulla quale l'informazione viaggia può cambiare, senza che per questo l'informazione stessa cambi. Molecole d'aria compresse in onde sonore; inchiostro e carta; elettroni che viaggiano attraverso cavi telefonici, segnali del semaforo, o quant'altro, tutti comportano l'utilizzo di un mezzo materiale per trasmettere l'informazione, ma il mezzo non è l'informazione. Questa entità affascinante chiamata informazione è la chiave per comprendere cosa rende la vita diversa dalla materia inanimata. Essa è il tallone di Achille di tutte le spiegazioni materialistiche della vita, che asseriscono che la vita non sia nient'altro che materia ubbidiente alle leggi della fisica e della chimica. La vita è più che semplice fisica e chimica; i viventi portano in sè enormi quantità di informazioni. Qualcuno potrebbe sostenere che un foglio di carta che porta un messaggio scritto non è nulla di più che inchiostro e carta obbedienti alle regole della fisica e della chimica. Ma inchiostro e carta, se non aiutati, non scrivono messaggi; le menti invece lo fanno. Le lettere dell'alfabeto di un kit di Scarabeo® non costituiscono nessuna informazione finché qualcuno non le mette in una particolare sequenza: è necessaria la mente per avere un'informazione. Si può programmare una macchina per disporre le lettere dello Scarabeo® in un messaggio, ma una mente dovrebbe prima creare un programma per la macchina. 

Com'è trasportata l'informazione per la vita? Su quale materia "viaggia"? Com'è registrato e inviato il messaggio che scandisce da una generazione all'altra la ricetta per formare una rana piuttosto che un albero di gelsomino rosso,? La risposta sta nella meravigliosa "Molecola Messaggio" chiamata DNA. Questa molecola è come una lunga corda o stringa di perline, che è saldamente attorcigliata al centro di ogni singola cellula del tuo corpo. Questa è la molecola che trasporta i programmi della vita, l'informazione che è trasmessa da ogni generazione alla successiva1.

Alcune persone pensano che il DNA sia vivo, ma ciò non è corretto. Il DNA è una molecola morta. Non può copiarsi da sé: occorre il meccanismo di una cellula vivente per fare della copie della molecola del DNA. Potrebbe sembrare che il DNA sia l'informazione nel tuo corpo. Invece - il DNA è semplicemente il trasportatore del messaggio, il "mezzo" sul quale il messaggio è scritto. Allo stesso modo, le lettere dello Scarabeo® non costituiscono un'informazione fino a che il messaggio non sia "imposto dall'esterno". Si pensi al DNA come ad una catena di alcune lettere dell'alfabeto legate insieme, con un'ampia varietà di modi differenti secondo i quali esse possano essere combinate. Avremmo a che fare con del DNA qualsiasi fosse la sequenza di lettere, ma non otterremmo alcun messaggio utilizzabile a meno che non fossero unite nella giusta sequenza. Dunque, per leggere il messaggio, occorre un codice linguistico preesistente, oltre ad un meccanismo atto a tradurlo. Tale meccanismo esiste già nella cellula. Come per i meccanismi progettati dall'uomo, esso non sorge spontaneamente dalle proprietà della materia grezza.

Se si buttano semplicemente insieme gli ingredienti grezzi basilari per una cellula vivente, senza informazioni, non accadrà nulla. Le macchine ed i programmi non si generano di per sé dalle leggi della fisica e della chimica. Perché? Perché essi riflettono l'informazione, e non si è mai osservata informazione scaturire da materia grezza senza aiuto esterno; materia grezza, più tempo, più caso. L'informazione è l'esatto contrario del caso: se si vogliono disporre delle lettere in una sequenza per formare un messaggio, un ordine particolare deve essere imposto alla materia.

Quando i viventi si riproducono, essi trasmettono delle informazioni da una generazione all'altra. Queste informazioni, che viaggiano sul DNA dalla madre e dal padre, sono il "manuale di istruzioni" che permette una fantastica impresa: costruire in un ovulo fertilizzato, il nuovo organismo vivente a partire da materiali grezzi. Ciò si verifica in una nuova combinazione così che i figli non siano esattamente come i loro genitori, sebbene l'informazione stessa, che è espressa nella composizione di quei figli, fosse lì, sin dal principio, in entrambi i genitori. Il mazzo è stato cioè rimescolato, ma nessuna nuova carta è stata aggiunta.

Ora chiediamoci: "Di quanto spazio ha bisogno il DNA per registrare le sue informazioni?" Le conquiste tecnologiche del genere umano nella registrazione di informazioni sembrano sensazionali. Immagina, per esempio, quante informazioni sono registrate su una videocassetta di un film: eppure puoi tenerle tutte in una mano. Tuttavia, paragonata a questo, la gamma di informazioni miniaturizzate dal DNA è quasi sorprendente. Per una data quantità di informazioni, lo spazio necessario a registrarle sul DNA è quasi un trilionesimo di quello necessario a registrarle su una videocassetta. Ciò significa che il DNA, quale supporto di informazioni, è milioni e milioni di volte più efficiente di una videocassetta2.

Quante informazioni che ti descrivono sono contenute nel DNA? Le stime variano largamente. Volendo usare delle semplici analogie, basate sullo spazio di registrazione nel DNA, esse variano da 500 grossi libri di biblioteca contenenti un piccolo taglio di informazioni, a più di 100 raccolte enciclopediche da 30 volumi. Tuttavia anche questo immenso spazio di immagazzinamento non è probabilmente abbastanza per specificare, per fare un esempio, l'intricata costruzione del cervello umano, con i suoi trilioni di connessioni precise. Quanti altri strumenti di raccolta di informazioni ad alto livello dovremo forse ancora scoprire all'interno delle forme viventi? Quali altri meccanismi di moltiplicazione delle informazioni? Quanti altri meravigliosi misteri sono racchiusi nell'opera del Creatore? Forse nemmeno possiamo sognarlo.

Non solo il modo in cui il DNA è codificato è altamente efficiente: molto più spazio ancora è risparmiato dal modo in cui esso è saldamente attorcigliato. Secondo un esperto di genetica, il Professor Jérôme Lejeune, tutte le informazioni richieste per specificare l'esatta struttura di ogni singolo essere umano sulla terra potrebbero essere registrate in una quantità di DNA non più grande di una coppia di compresse di aspirina!3 Se si prendesse il DNA da una sola cellula del nostro corpo (una quantità di materia così piccola che servirebbe un microscopio per vederla) e si dipanasse, questa si allungherebbe fino a due metri di lunghezza!

Il discorso diventa davvero sensazionale quando si considera che ci sono da 75 a 100 trilioni di cellule nel corpo. Volendo utilizzare l'immagine più semplice, ciò significa che se dipanassimo tutto il DNA presente in un corpo umano4 e lo unissimo capo a capo, questo si allungherebbe fino ad una distanza di 150 miliardi di chilometri (circa 94 miliardi di miglia). Per avere un'idea di queste dimensioni basti pensare che si arrotolerebbe attorno all'equatore terrestre tre milioni e mezzo di volte! Questa misura è pari a mille volte la distanza tra la terra e il sole. Se si dovesse far splendere una torcia da un capo all'altro di questa distanza, alla luce occorrerebbero, viaggiando a 300.000 chilometri al secondo, cinque giorni e mezzo per arrivare a destinazione. 

Ma la cosa davvero affascinante è il modo in cui le informazioni racchiuse nel DNA in tutti gli esseri viventi puntano direttamente ad una creazione intelligente.

Il DNA, questa meravigliosa "molecola messaggio", trasporta da molte generazioni quel qualcosa di speciale ed immateriale chiamato informazione, che ebbe origine nella mente di Dio.

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NOTE:

(1) In realtà è come se ci fossero due “stringhe di perline” che scorrono in parallelo – l’informazione in una proviene da tua madre, nell’altra da tuo padre. Adesso pensa a queste due stringhe in parallelo tagliate in 23 pezzi - questi sono i tuoi cromosomi. Le perline sono come lettere dell’alfabeto, ed il particolare ordine delle perline è ciò che dona l’informazione. Le stringhe individuali (o “frasi”) di informazione sono chiamate geni. Teoricamente ogni cellula contiene tutte le informazioni che ti caratterizzano.

(2) New Scientist, 26 Novembre 1994, p. 17

(3) Jérôme Lejeune, Anthropotes (Rivista di studi sulla persona e la famiglia), Istituto Giovanni Paolo II, Roma, 1989, pp. 269-270.

(4) Ricorda che ogni cellula contiene l’ informazione totale, cioè ci sono molteplici copie della stessa copia cianografica, una in ogni cellula. La lunghezza di due metri è sufficiente per specificare il concetto.

 

Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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