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LA REPUBBLICA TRASFORMA PIO XII IN UN EVOLUZIONISTA
di Mihael Georgiev 03/10/08
 

LA REPUBBLICA” TRASFORMA PIO XII

IN UN EVOLUZIONISTA

di Mihael Georgiev

In attesa delle solenni celebrazioni del bicentenario della nascita di Charles Darwin (12 febbraio 2009), il quotidiano la Repubblica ha pubblicato due servizi sui rapporti tra la teoria di Darwin e la religione cristiana (il 15 e il 17 settembre), riguardanti sia la Chiesa anglicana che il Vaticano.

Nel primo servizio si descrivono alcune tappe nei rapporti tra la Chiesa cattolica ed il darwinismo e, come prima tappa, è citata l’Enciclica del 1950 Humani generis di Papa Pio XII. Ecco cosa scrive la Repubblica:

«Nel 1950 nell’enciclica Humani generis, Pio XII affermava che non vi era opposizione fra l’evoluzione e la dottrina della fede sull’uomo e sulla sua vocazione, senza perdere di vista alcuni punti fermi».

Ma è proprio vero che Pio XII non contrastava l’evoluzionismo? Vediamo più precisamente cos’è scritto nell’Enciclica:

«ERRORI PRINCIPALI. Evoluzionismo monistico e panteistico, esistenzialismo, falso storicismo. Chiunque osservi il mondo odierno, che è fuori dell’ovile di Cristo, facilmente potrà vedere le principali vie per le quali i dotti si sono incamminati. Alcuni infatti, senza prudenza e discernimento, ammettono e fanno valere per origine di tutte le cose, il sistema evoluzionistico, pur non essendo esso indiscutibilmente provato nel campo stesso delle scienze naturali, e con temerarietà sostengono l’ipotesi monistica e panteistica dell’universo soggetto a continua evoluzione. Di questa ipotesi volentieri si servono i fautori del comunismo per farsi difensori e propagandisti del loro materialismo dialettico e togliere dalle menti ogni nozione di Dio. Le false affermazioni di siffatto evoluzionismo, per cui viene ripudiato quanto vi è di assoluto, fermo ed immutabile, hanno preparato la strada alle aberrazioni di una nuova filosofia che, facendo concorrenza all’idealismo, all’immanentismo e al pragmatismo, ha preso il nome di «esistenzialismo», perché, ripudiate le essenze immutabili delle cose, si preoccupa solo dell’ «esistenza» dei singoli individui …

.... Quanto ad alcune questioni che sono oggetto delle scienze positive ma connesse più o meno con le verità della fede … In particolare: circa l’origine del corpo umano da materia organica, non si hanno che dati scientifici indiziali. Necessità di grande moderazione e cautela nel trattare tale questione. Per queste ragioni il Magistero della Chiesa non proibisce che, in conformità dell’attuale stato delle scienze e della teologia, sia oggetto di ricerche e di discussioni, da parte dei competenti in tutti e due i campi, la dottrina dell’evoluzionismo, in quanto cioè essa fa ricerche sull’origine del corpo umano, che proverrebbe da materia organica preesistente (la fede cattolica ci obbliga a ritenere che le anime sono state create immediatamente da Dio). Però questo deve essere fatto in tale modo che le ragioni delle due opinioni, cioè di quella favorevole e di quella contraria all’evoluzionismo, siano ponderate e giudicate con la necessaria serietà, moderazione e misura e purché tutti siano pronti a sottostare al giudizio della Chiesa …»



C’è da chiedersi se a la Repubblica sia riuscito il miracolo di trasformare Pio XII in un evoluzionista, oppure se si tratta semplicemente dell’abitudine di un certo giornalismo alla disinformazione, al falso e alla mistificazione, che in questo caso fa addirittura dire al Papa Pio XII l’esatto contrario di quanto scrive nell’Enciclica! Quanto al resto, gli articoli sono interessanti ed informativi.

Lo spunto per questi articoli è venuto dalla recente dichiarazione del reverendo anglicano Malcolm Brown, direttore della sezione del Concilio dei vescovi che coordina, promuove e porta avanti l’opera della Chiesa Anglicana in campo pubblico e sociale. Il reverendo ha chiesto scusa a Darwin per l’ostilità iniziale della Chiesa Anglicana alla teoria dell’evoluzione: un fatto curioso, dato che l’ostilità iniziale nei confronti del darwinismo proveniva più dal mondo scientifico che da quello religioso, che si limitava sostanzialmente a citare le critiche scientifiche alla teoria dell’evoluzione. Darwin infatti è stato sepolto con tutti gli onori religiosi tra i grandi d’Inghilterra nell’Abazia di Westminster a Londra. Cosa di più avrebbe dovuto fare la Chiesa, proclamarlo santo? Forse qualche sacerdote anglicano ha finalmente capito meglio l’evoluzione – solo 150 anni dopo la pubblicazione del libro di Darwin – frequentando qualche corso di biologia. Se non altro questa è almeno una buona notizia per i ripetenti, in tempi in cui la scuola cerca di diventare più “dura”: non è infatti mai tardi per imparare.

A sostegno della nuova presa di posizione (che peraltro ha creato polemiche all’interno della stessa Chiesa Anglicana), il reverendo Brown cita la revisione del processo a Galilei, terminata nel 1992 con le scuse da parte della Chiesa cattolica per l’ingiusta condanna. L’analogia tra il caso Galilei e le dispute tra la Chiesa e Darwin è da sempre una delle armi di battaglia dei militanti materialisti ed anticlericali; ora viene usata anche da autorevoli rappresentanti di una Chiesa cristiana; si vede che hanno frequentato altri corsi oltre a quello di biologia. Da qui alla fine dell’anno 2009 di cose interessanti ne sentiremo tante.

L’infondatezza dell’analogia tra Galilei e Darwin è stata sottolineata dall’Arcivescovo Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che ha giustamente ribadito che, non avendo emesso una sentenza di condanna, la Chiesa non ha di cosa chiedere scusa. Anzi, per l’Arcivescovo Ravasi – che è il Ministro della Cultura del Vaticano – “le teorie evoluzioniste delle origini non sono incompatibili a priori con il messaggio della Bibbia e della teologia, né con il magistero della Chiesa”. Infatti il Vaticano si prepara ad un’importante iniziativa culturale in occasione del bicentenario della nascita di Darwin, che coincide col centocinquantesimo anniversario della pubblicazione de l’Origine delle specie. Dal 3 al 7 marzo 2009 si terrà a Roma un convegno di alto profilo scientifico, organizzato dalla Pontificia Università Gregoriana e dall’Università di Notre Dame dell’Indiana (USA). Un convegno a cui parteciperanno scienziati, teologi, esponenti delle più importanti religioni e studiosi di differenti orientamenti socio-culturali, compresi non credenti e che tra l’altro dimostrerà come l’evoluzionismo darwiniano non sia “in contrasto” con il creazionismo biblico, ritenendo che in fondo le due scuole di pensiero non siano così lontane.

Personalmente credo che le distanze siano invece grandi o, se si preferisce, importanti: altrimenti come si spiega questo continuo parlare dell’argomento? In una bibliografia ampia, ma non esaustiva, ho trovato 1301 (milletrecentouno) pubblicazioni sulle controversie post darwiniane, stampate fra il 1859 e il 1980: un numero che fa riflettere.

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Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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