Andrea Bartelloni, responsabile del Centro cattolico di documentazione di Marina di Pisa (http://rassegnastampa.totustuus.it) ci
ha gentilmente concesso di pubblicare un suo articolo in relazione ad un
sondaggio pubblicato sul periodico Quark di febbraio. Vi riportiamo
inoltre un altro articolo, scritto da Fernando De Angelis in relazione a questo
sondaggio, presente nella rubrica Proiezioni Culturali del sito Controcorrente
(http://www.puntoacroce.altervista.org/),
accessibile cliccando qui.
Chi l’avrebbe mai detto!
Chi l’avrebbe mai detto che la maggior parte degli
italiani ritiene che ci sia la mano divina nell’origine dell’uomo? È quanto
risulta dal rapporto “Gli italiani e Darwin” realizzato dall’Osservatorio
Scienza e Società di Observa nel mese di dicembre 2005 su un campione di 1417
persone sparse su tutto il territorio nazionale.
Il mensile Quark
di febbraio riporta nel dettaglio tutti i dati del rapporto dal quale risulta
che il 51% degli intervistati ritiene
che sia presente la mano di Dio nell’evoluzione o nella creazione dell’uomo
(27% solo creazione, 24% disegno divino che guida l’evoluzione), il 19% non sa
e il 30 vede nell’evoluzione l’unica strada che ha portato alla comparsa
dell’uomo sulla terra. Il sondaggio ci avvicina a quanto è emerso da ricerche
analoghe compiute negli Stati Uniti dove per il 45% l’uomo è stato creato
cosi com’è, per il 37% si associa evoluzione e intervento divino e solo il
12% ritiene l’evoluzione artefice della comparsa dell’uomo.
Il sondaggio di Observa prevedeva anche un’altra domanda
riguardante cosa si dovrebbe insegnare nelle scuole a proposito dell’origine
dell’uomo. Anche qui le risposte lasciano abbastanza sorpresi: il 65% dichiara
di ritenere utile sia l’insegnamento dell’evoluzione che della visione
cristiana delle origini umane, il 12% ritiene che si debba insegnare solamente
la teoria darwiniana, mentre l’11 ritiene che si debba bandire dagli
insegnamenti il pensiero di Darwin in quanto il mistero sulle origini
dell’uomo è troppo complesso per essere spiegato dalla scienza.
Tutto questo la dice lunga sulle capacità dei media di
influenzare il pensiero degli italiani visto che questi sono tutti (salvo rare
eccezioni) orientati verso una visione evoluzionista come pure i manuali
scolastici di ogni ordine e grado. Lo stesso numero di Quark che riportava il
sondaggio dedicava un ampio servizio all’attacco dei creazionisti alla teoria
dell’evoluzione.
Questo sondaggio forse spiega anche perché, a parte alcune
elité intellettuali, non ci siano state manifestazioni di piazza alla notizia
dell’esclusione dell’evoluzionismo dai programmi scolastici e della
successiva reimmissione solamente nell’ex terza media e in modo anche molto
defilato (la voce che citava l’evoluzione biologica dell’uomo non si trova
più nell’allegato ministeriale).
Andrea Bartelloni
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