Il libro di Giuseppe Sermonti Dimenticare Darwin (http://www.origini.info/articolo.asp?id=37) ha avuto di recente una edizione americana dal titolo
Why is a fly not a horse?, a cura del Discovery Institute di Seattle (USA), promotore del movimento Intelligent Design. L'iniziativa editoriale ha inserito Sermonti nel cuore del dibattito statunitense sull'evoluzionismo e non sappiamo come il libro sarà accolto oltreoceano, ma vogliamo segnalare una curiosità sull'accoglienza che ha avuto la ristampa di quel libro in Italia.
L'edizione italiana (Dimenticare Darwin) si può acquistare in rete, oltre che dal nostro sito, su http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=2317&isbn=8818011669. La scheda del libro include, oltre una breve descrizione, anche 16 recensioni dei lettori con il relativo voto. In una scala da 1 a 5, il voto medio del libro è 3,11. Si può avere l'impressione che il libro sia considerato appena sufficiente ma non è così, perché analizzando i singoli voti ci si accorge che questi sono fortemente polarizzati: per la metà dei lettori il libro è eccellente (sei volte ha avuto 5 e due volte 4), per l'altra metà il libro è invece assolutamente scadente (sei volte ha avuto 1 e due volte 2).
Non ci sono mezze misure e la scelta è tra lode o condanna. Per coloro che hanno dato il voto massimo si tratta "di un testo speciale, un'opera di raro acume e bellezza"; "un sasso nello stagno del conformismo e delle pseudo-certezze del nostro tempo"; un libro "non solo fuori dal coro ma obiettivo", "che dovrebbero leggere tutti".
Per i lettori del parere opposto "Sermonti presenta critiche simili a quelle che potrebbero venire in mente a mia nonna: praticamente si è mangiato millenni di scienza"; il libro "per essere speciale lo è, ma in senso negativo. Ne sconsiglio la lettura a chi non abbia voglia di mettere in moto l'intestino". "Nel grande dibattito che anima attualmente il mondo della biologia … è spiacevole pensare che l'apporto italiano è quello di Sermonti. A questo punto è meglio dimenticare Sermonti"; "Sono rimasto a contemplare … chiedendomi come fosse possibile che uno scienziato di fama mondiale potesse arrivare a scrivere una fesseria del genere. Chi ha un minimo di cultura scientifica capirà che ciò dimostra che Sermonti, nello scrivere questo saggio, ha letteralmente staccato il cervello".
Se trattano in questo modo un scienziato del calibro di Sermonti, potete immaginare che tipo di lettere arrivano al nostro sito. Eccone un piccolo saggio: "Ancora non hanno chiuso il vostro sito, maledetti millantatori della scienza, assassini di Giordano Bruno, pseudoscienziati e aristotelici leccacu… del papa? Vi dovrebbero bruciare sul rogo!!!!!! DARWIN VIVE!!!!!!" Altrettanto forti e piene di emozioni sono le lettere dei lettori del parere opposto: "Complimenti per il bellissimo sito."; "Congratulazioni e vi assicuro che non solo vi leggerò io ma ho passato l'informazione del vostro sito ad un redattore della prestigiosissima rivista…"; "Il Signore vi benedica per il lavoro meraviglioso che state facendo!"
Perché chi osa criticare il paradigma evoluzionista suscita negli interlocutori reazioni emotive così forti? Perché lo scambio di opinioni e argomenti non prende la forma di una discussione razionale, ma sfocia nell'insulto? Evidentemente la vera posta in gioco non è la struttura del DNA o la frequenza delle mutazioni spontanee, ma qualcosa di diverso, più profondo e più importante per ciascuno di noi, qualcosa che ha a che fare con le convinzioni sulle quali ognuno basa la propria visione del mondo. Non siamo così sprovveduti o ipocriti da ignorare gli aspetti ideologici, sociali, morali e politici degli argomenti che stiamo trattando, però la nostra politica editoriale si concentra sugli aspetti del confronto scientifico-filosofico fra le due opposte visioni del mondo: quella biblica e quella materialista. A differenza di coloro che ci insultano, vogliamo rispettare la loro visione materialista, ma contestiamo il tentativo di spacciarla per scienza. L'evoluzionismo non è scienza, è soltanto una particolare e rispettabilissima visione delle cose, ma poiché di visioni ce ne sono diverse, è normale che sia contestata da chi ha un altro parere. Gli insegnanti parlino di scienza, non di una filosofia o di una particolare visione del mondo, oppure spieghino le diverse filosofie e visioni: questo è il nocciolo del dibattito sull'insegnamento dell'evoluzione e dell'Intelligent Design negli USA. Questa è anche la nostra posizione.
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