Le scuole del Regno Unito che godono di finanziamenti pubblici, ma dirette da organismi religiosi, si sono ritrovate sotto il mirino dei media nelle ultime settimane per aver insegnato il creazionismo in classe. Alcuni leader pubblici hanno denunciato tali istituzioni di essere promotrici di teorie "anti-evoluzioniste". 

A rendere le cose più complicate è stato Tony Blaire il quale, forse per non sbilanciarsi ha dichiarato che "un sistema diversificato garantisce migliori risultati". 

Keith Davidson, responsabile del dipartimento dell'educazione nel Regno Unito per conto della Chiesa Cristiana Avventista, è stato intervistato dalla BBC nell'ambito del dibattito. Insieme a lui c'era la parlamentare Jenny Tonge, che esprimeva il punto di vista secondo cui sebbene il creazionismo sia perfettamente accettabile se insegnato nel contesto del programma di religione, non deve essere visto né insegnato come scienza. "Come cristiana non ho alcun problema ad accettare Dio quale creatore", ha affermato, "ma ci sono ben maggiori evidenze per l'evoluzione". In risposta Davidson ha posto l'enfasi sul fatto che scuole come la John Loughborough, una di quelle "incriminate", offre il curriculum completo così come previsto dalle direttive nazionali, ma l'etica della scuola è tale che presenta agli allievi Dio come il creatore di tutte le forme viventi. "Il tema qui non è soltanto evoluzione sì, evoluzione no", ha affermato. "Il punto è aver rispetto, essere tolleranti verso il punto di vista altrui". 

Le direttive attualmente in vigore nel Regno Unito prevedono che le scuole insegnino la teoria dell'evoluzione ma nel contempo è data loro la libertà di includere nel curriculum il creazionismo e la teoria della "Terra giovane". In un'intervista Nigel de Gruchy, direttore dell'associazione degli insegnanti britannici, ha predetto che questa controversia è destinata ad acquisire maggior peso fintanto che il governo continuerà a promuovere scuole dirette da organismi religiosi.