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La battaglia per le origini: Creazione, evoluzione e la Bibbia
John Mac Arthur
 

di Francesco Mosca

John MacArthur prende in considerazione l’argomento delle origini dell’universo secondo gli insegnamenti biblici, rivolgendosi fondamentalmente a dei lettori cristiani: Il suo volume non vuole essere una difesa del creazionismo quanto piuttosto della creazione in sei giorni letterali. Inoltre l’autore non scrive per convincere gli evoluzionisti, il suo intento sembra piuttosto quello di dialogare con i cristiani i quali credono nelle diverse forme evolutive. 

John MacArthur è un filosofo della scienza, pastore della Grace Community Church (California) autore di diversi volumi che l’hanno reso noto negli Stati Uniti. Il taglio del volume non è scientifico ma teologico, per cui non essendo egli stesso uno scienziato lascia a questi le questioni scientifiche occupandosi invece di quelle bibliche. Bisogna dire che per un argomento di questo genere le problematiche scientifiche non possono essere totalmente ignorate, in un modo o nell’altro sfiorano tutte le discussioni e i ragionamenti. 

La questione riguardante le origini non è basata solo sull’evidenza. La natura dei presupposti, la concezione che si ha della scienza e molti altri fattori si combinano per influenzare non solo il modo col quale si considera l’evidenza, ma anche cosa si vede in primo luogo come evidenza. L’autore offre molte ragioni sul perchè l’evoluzionismo è antitetico a Dio e al suo progetto. 

Egli afferma che l’unica verità che può essere appresa circa l’origine dell’universo debba provenire dall’unico che era lì per poterlo spiegare. Quasi cinquant’anni or sono il Dr. W.A. Criswell nel suo volume Did Man Just Happen? (L'uomo venne per caso?) aveva parlato delle stesse problematiche affermando che le ipotesi evoluzioniste ed in particolare gli anelli mancanti potevano solo essere considerati speculazione o ancora meglio un vero e proprio inganno. 

Si entra nel vivo del volume passando attraverso un ampia introduzione alla quale l’autore dedica ben 34 pagine nelle quali afferma i concetti fondamentali che poi saranno successivamente sviluppati. L’evoluzione non è altro che una religione basata sulla fede e non sulla scienza; infatti viene predicata con passione e si può affermare che la confessione di fede inizia con l’affermazione che il cosmo stesso è ciò che era, è e sarà. L’autore etichetta questa teoria come “panteismo naturalistico”. Si tratta di una teoria in netta contrapposizione col cristianesimo per cui creazionismo ed evoluzionismo non possono essere mescolati: o si crede all’uno o all’altro. La Bibbia afferma con chiarezza la creazione ex nihilo, Ebrei 11:3 “Per fede comprendiamo che i mondi sono stati formati dalla parola di Dio; così le cose che si vedono non sono state tratte da cose apparenti.” 

"L’evoluzione fu introdotta come un'alternativa ateistica alla concezione biblica della creazione. Secondo l’evoluzione fu l’uomo a creare Dio, piuttosto che il contrario. … l’ultimo atto nei piani degli evoluzionisti è la completa eliminazione della fede in Dio" (p. 25). 

L’autore afferma che il volume, da lui scritto, è il frutto del suo insegnamento sui primi 3 capitoli del Genesi nei quali egli trova i fondamenti di tutte le dottrine essenziali alla fede cristiana. L’interpretazione corretta di questi capitoli ci insegna diverse cose: "L'universo è relativamente giovane e tutta la creazione fu compiuta in sei giorni letterali” (p. 33). 

L’autore dedica un capitolo ad ogni giorno creativo. In ognuno di questi capitoli il Mac Arthur mostra che qualsiasi altra spiegazione diversa dal considerare i sei giorni della creazione letterali è impossibile. Offre, per questo, molti esempi tratti dalle meraviglie della creazione. Riguardo alla natura dei giorni creativi come giorni di 24 ore l’autore considera quanto segue: 

1. La parola giorno è usata in altre parti della Scrittura per parlare di periodi di tempi lunghi. 

2. I giorni in Genesi 1 sono contrassegnati da fasi ritmiche di luce e di oscurità: notte e giorno, sera e mattina ripetuti per ognuno dei 6 giorni. 

3. Ovunque nella Bibbia quando la parola giorno è accompagnata da un numerale si tratta sempre di un giorno di 24 ore (il testo originale non ha primo giorno ma giorno uno, giorno due, ecc.) 

Se i giorni creativi non fossero letterali saremo in difficoltà anche con la comprensione del quarto comandamento: “Il quarto comandamento non avrebbe alcun senso se i giorni dell'opera creatrice di Dio non fossero confrontabili con una normale settimana di lavoro umano.” Un intero capitolo viene dedicato dall’autore a questo argomento “Il riposo della creazione” (pp. 225-241) e le sue argomentazioni sono interessanti e allo stesso tempo convincenti. 

Dio non aveva bisogno di 6 giorni per creare tutto e neanche di riposarsi; egli ha stabilito un ciclo di lavoro e di riposo per l'uomo che si riflette nel calendario del mondo intero. 

Inoltre se Adamo non è realmente il progenitore dell’umanità, le spiegazioni delle Scritture relative all’origine del peccato e della redenzione in Cristo sarebbero da rivedere completamente. Secondo l’autore, tutto ciò che la Bibbia dice circa la nostra salvezza in Cristo Gesù è legato ad una comprensione letterale di Genesi 1 a 3. Se lo è l’allegoria o il simbolismo, chi è in grado di affermare dove finisce il simbolismo e dove inizia la verità? 

John MacArthur lancia una sfida alla chiesa: prepararsi a controbilanciare la diffusione dell’eresia evoluzionista. Purtroppo spesso molti cristiani sono pronti a combinare la teoria evoluzionista con le loro idee creazioniste e ciò accade anche in ambito teologico. Non c’è nulla nel testo biblico che suggerisca che il racconto della creazione sia “solo un racconto simbolico, poetico, allegorico o mitico”. Il rammarico dell’autore è che il fondamento biblico della creazione oggi viene messo in discussione anche da coloro i quali dovrebbero difenderlo, essi si uniscono per attaccare il creazionismo biblico. Se non si accetta il progetto di Dio bisogna concludere che l'umanità è un incidente casuale senza troppa importanza, si svaluta il vero significato e valore della vita umana, si mina la dignità umana. 

L’autore si sente di ringraziare espressamente “coloro che ancora resistono fedelmente alle tendenze moderne ed in particolare le organizzazioni Answer in Genesis, la Creation Reserch Society e l’ Institute for Creation Research:” (p. 29). 

Significative le domande che fin dal primo capitolo l’autore pone a tutti i lettori: “Da dove è venuta la materia? Da dove è scaturita l'energia? Come hanno potuto la vita, l'autocoscienza e la razionalità evolvere dalla materia inanimata e inorganica? Come si sono sviluppati i molti organismi complessi e interdipendenti?” (p. 36). 

Bisognerà infine decidere se la scienza è qualificata per essere il principio attraverso il quale la Bibbia debba essere interpretata. Ciò che offre la scienza riguardo l’origine dell’universo, secondo l’autore, non è altro che teorie e congetture, mentre la Bibbia offre verità. Infine se il racconto biblico della creazione non è attendibile allora anche il resto della Bibbia è poggiato su un fondamento instabile. 

Pur non essendo un uomo di scienza l’autore si avventura sul terreno di affermazioni scientifiche, prestando il fianco a delle critiche. Ne riporto solo qualcuna. 

“La luce è una forma di energia. È essenzialmente una radiazione elettromagnetica, e include tutte le frequenze dalle radiazioni a onde lunghe, onde radio, microonde, e onde infrarosse all'estremità superiore, all'ultravioletto, raggi x e radiazioni gamma all'estremità inferiore” (p. 98). Ogni cosa intorno a noi può essere chiamata una forma di energia, le onde radio sono radiazioni elettromagnetiche che hanno bassa frequenza ma con lunghezze d'onda che vanno da qualche millimetro fino a centinaia di chilometri. Le radiazioni gamma sono invece ad alta frequenza e a bassa lunghezza d’onda. L’affermazione fatta confonde e non si è in grado di capire se le radiazioni gamma sono a bassa frequenza o a bassa lunghezza d’onda. 

Parlando del punto di energia zero l’autore afferma: “La maggior parte degli scienziati oggi crede che un volume di spazio vuoto, non più grande di una tazzina da caffè, contenga abbastanza energia da far evaporare tutti gli oceani. Da dove viene tutta quest’energia ? La scienza non lo sa spiegare. Chiaramente è parte della creazione di Dio” (p. 103). Per i fisici affermare che non ci sia alcuna spiegazione è illogico, inoltre questo tipo di argomentazione “la scienza non lo sa spiegare, allora Dio deve averlo fatto!” per secoli ha minato la credibilità della fede cristiana. Sembrerebbe quasi che avanzare nella conoscenza scientifica possa distruggere la basi della fede. 

Devo dire che personalmente pur condividendo i contenuti che l’autore esprime mi dissocio dai toni, dagli accenti e dai modi con i quali considera gli evoluzionisti.

Nel suo complesso il volume è certamente positivo e vale la pena leggerlo, queste piccole osservazioni che ci siamo sentiti di muovere non inficiano la bontà di quello che è stato detto.

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Sito a cura dell'A.I.S.O. Associazione Italiana Studi sulle Origini - aggiornato il 31/01/2014 

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