Vi invio in allegato un articolo di Edoardo
Boncinelli trovato sul Corriere della Sera dell'11 Febbraio (p. 12) e intitolato
"Trovato il gene dell'evoluzione, Darwin aveva ragione". Cosa ne pensate?
Aspetto con ansia qualche risposta "creazionista" su questo articolo.
Gloria Mangiarotti
RISPOSTA
Prima di
criticare l'articolo ne riportiamo le affermazioni più importanti. Nel riassunto
sotto il titolo si dice: «Un gruppo di biologi dell'Università di San Diego in
California ha scoperto "i geni dell'evoluzione": si trovano nel gruppo Hox, in
pratica l'interruttore generale del DNA che consente "i salti" da una specie
all'altra. La scoperta dunque dà ragione a Darwin (un secolo e mezzo più tardi)
e alla sua teoria dell'evoluzione e dà torto ai "creazionisti"».
Altre frasi le
riprendiamo dal corpo dell'articolo. «Nel XX secolo sono stati scoperti nel
moscerino della frutta, la famosa drosofila, alcuni geni, detti omeotici che
controllano la forma del suo corpo. Se uno di questi geni muta, spontaneamente o
in seguito ad un intervento di laboratorio, si può avere una mosca con due
toraci, con quattro ali invece di due o con più zampe del dovuto» … «In ogni
organismo esistono geni molto simili a quelli del moscerino che vennero chiamati
Hox. Questi geni controllano la forma complessiva del corpo in tutti gli animali
superiori» … «Può bastare una mutazione in un singolo gene quindi a far
comparire una nuova categoria di animali».
Due premesse.
La prima è che un'esposizione parziale e tendenziosa dei fatti può far credere
che sia stato dimostrato quello che in realtà non lo è affatto.
La seconda
premessa è che il Creazionismo non potrà mai dimostrare che l'evoluzione non
esiste, perché si può dimostrare che una cosa esiste facendola vedere, ma non
c'è alcun sistema per dimostrare che un certo qualcosa non c'è (si può sempre
dire che ancora non si è trovato, ma che però esiste). Per lo stesso motivo, per
esempio, gli atei non potranno mai dimostrare che Dio non c'è. Il contrasto e lo
smascheramento delle "prove dell'evoluzione", perciò, è un lavoro necessario, ma
finirà solo alla fine di questo mondo.
Finite le
premesse, andiamo alla replica. Prima di tutto, cosa dicono i fatti? Dicono che
dal moscerino della frutta, da un secolo sottoposto a mutazioni di ogni tipo in
laboratori ora sparsi in tutto il mondo, si sono avuti solo moscerini e non
un'altra specie; e si sono avuti solo moscerini con una quantità diversa di
qualcosa che già possedevano (per esempio, toraci, ali e zampe in più o fuori
posto o mancanti, come nel caso dell'articolo esaminato). Se, per fare un
esempio, ho un CD con incise molte canzoni, nel copiarlo può darsi che, per
errore, venga incisa due volte una stessa canzone, ma ciò non può essere fatto
passare come la dimostrazione che, col copiare un CD, si possano creare nuove e
più complesse canzoni!
Una "nuova
categoria di animali" è anche quella dei moscerini ciechi, o con ali malformate,
o con qualche zampa in più, ma queste categorie sono categorie di "mostri" che,
se sopravvivono, lo devono in genere solo alla protezione dei ricercatori: non
rappresentano comunque mai "nuove e più complesse specie".
Un'altra
contestazione di questa scoperta si può trovare nel sito www.discovery.org. Ne riportiamo
alcuni passaggi, tradotti per noi da un collaboratore.
«Un gruppo di
ricerca guidato da William McGinnis dell'Università della California a S. Diego,
ha reso nota la scoperta di una mutazione del DNA che produce gamberetti senza
gli arti posteriori. Il loro resoconto è stato pubblicato nell'edizione del 6
febbraio della rivista Nature» …«Il Dr. Jonathan Wells, che ha conseguito il
Ph.D. in biologia molecolare nell'Università della California a Berkeley e
attualmente è socio emerito del Discovery Institute di Seattle, WA. Wells
definisce le affermazioni dell'U. C. San Diego "grandemente esagerate"» … «Wells
sottolinea che la mutazione riportata da McGinnis e i suoi colleghi si verifica
durante lo sviluppo, a partire da un embrione che è già un embrione di
gamberetto. "La mutazione non trasforma l'embrione in nulla di simile
all'insetto, ma soltanto in un gamberetto deforme privo delle sue zampe
posteriori"» … «Wells aggiunge che "Non c'è alcuna evidenza che delle mutazioni
genetiche possano produrre i grandi cambiamenti richiesti
dall'evoluzione"».
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