COME
SI FORMANO I FOSSILI
I fossili si trovano depositati nel cosiddetto scisto bituminoso che contiene, appunto, bitume. Così, preservati dal contatto con l'aria, si spiega il loro buon stato di conservazione. In realtà, il grosso interrogativo è come possa aver origine un simile deposito e come gli animali e le piante vi siano finiti dentro. Il libretto citato contiene anche un capitolo sull'origine dei depositi di scisto bituminoso (pag. 58 nell'ediz. tedesca). Non può certo essere altrimenti, la si spiega da un punto di vista evoluzionista. Si afferma dunque che, cinquanta milioni di anni fa, in quel posto, vi fosse un lago le cui acque, nella parte più profonda, non contenevano praticamente ossigeno. In seguito a ciò, si è potuta formare una putrida massa melmosa, consolidatasi nell'odierno scisto bituminoso. Io ritengo tuttavia che i fossili di Messel si devono essere prodotti in altro modo.
Perché i
fossili possano avere origine, devono necessariamente essere subito preservati
dall'ossigeno contenuto nell'aria e nell'acqua, altrimenti i batteri iniziano la
loro opera distruttrice, disgregando piante ed animali. Così al giorno d'oggi,
per esempio, non ha origine alcun fossile nel fondo del mare o di un lago, in
quanto gli animali o le piante morte che affondano, vengono divorati dagli altri
animali viventi o distrutti dai batteri. Le ossa che ne restano vengono
decomposte dall'acido carbonico presente nell'acqua. Quando nel 1985 fu
rinvenuto il Titanic, affondato nell'anno 1912, non si scoprirono neppure i
resti di un solo essere umano. Tutto ciò di organico che non fosse trattato con
conservanti, è sparito senza lasciare traccia (National Geographic, Vol. 170,
n. 6, dicembre 1986, pagine 698-727), divorato dagli esseri viventi marini e
dissolto dall'acqua, che contiene anche un po' di acido carbonico. Se un animale
o una pianta si conserva come fossile, deve essere stato ricoperto con materiale
adatto nel giro di giorni o settimane. L'infiltrazione di acqua fresca, che
contiene acido carbonico e ossigeno, o di aria, non dovrebbe essere possibile.
Scenari simili si presentano praticamente solo in caso di catastrofi. Tutti i lenti processi di sedimentazione escludono la formazione di fossili. A ogni temporale, infatti, si riversano nei mari e nei laghi ulteriori, enormi quantità d'acqua, che rivoluzionano la massa originaria. L'acqua in profondità viene spinta verso la superficie e acqua contenente ossigeno si deposita in profondità. Gli animali e le piante del fondo imputridiscono e si decompongono relativamente in fretta.
Per il lago di Messel viene stabilito un tasso di sedimentazione pari a 0,1 millimetri l'anno. L'acqua priva di ossigeno, quindi, deve essere considerata ininterrottamente per 1000 anni o più al fine di rendere possibile la formazione di fossili. Ciò è del tutto impensabile. Temporali e inondazioni hanno immesso sempre nelle profondità del lago acqua contenente ossigeno e acido carbonico.
Durante i circa 2 milioni di anni in cui si presume esistesse questo lago, devono esserci cadute dentro anche milioni di foglie degli alberi circostanti. Queste foglie dovrebbero essere i resti vegetali di gran lunga più rappresentati, fra quelli rinvenuti nei fossili, giacché a ogni temporale ne cadevano di nuove. Si dovrebbero trovare anche migliaia di insetti che caddero sulla superficie dell'acqua e poi finirono nel fondo del lago. Eppure il gruppo di animali più diffuso tra i fossili di Messel è proprio un insettivoro, cioè il pipistrello. I fossili di pipistrello sono in genere estremamente rari.
In realtà pipistrelli e uccelli possono finire tra i fossili solo quando, a causa di un'enorme inondazione, non potendo più volare, cadono in acqua e vengono sepolti nel fondo dalla massa dei detriti.
La
composizione e la frequenza dei fossili osservati a Messel si può spiegare
soltanto come risultato di una gigantesca catastrofe, durante la quale animali,
piante e il fango che si andava depositando, riempirono la fossa in rapida
successione. Questo avvallamento si è formato forse durante la catastrofe, in
seguito a movimenti tettonici. In altre parole: fu il risultato del grande
diluvio o una delle sue conseguenze che portò alla stratificazione di Messel.
Ciò significa anche che la fossa rappresenta un'istantanea della flora e della
fauna in quel preciso momento. A favore di una rapida sedimentazione parlano
anche le seguenti caratteristiche di alcuni dei fossili rinvenuti: la corazza
delle singole tartarughe è vistosamente schiacciata e spezzata in un modo tale
come se un grosso peso avesse fatto pressione al centro della corazza. Questo
peso dovette rompere prima che potesse avviarsi il processo di fossilizzazione.
Alcuni serpenti vennero imprigionati nel fondo mentre vi strisciavano. Furono
dunque sepolti vivi e assai velocemente, poiché i serpenti morti si presentano
sempre completamente allungati o arrotolati su se stessi. Si sono trovati
piccoli di serpenti pronti ad uscire dall'uovo. Devono essere stati trascinati
da tanta di quell'acqua da poter essere stati
trasportati dal covo fin sul fondo del lago. Sono stati trovati uccelli
con piumaggio in buon stato di conservazione. Le piume dei volatili si
decompongono rapidamente nell'acqua, dunque devono essere state sepolte lì
molto in fretta. Lo stesso vale per tutti i pesci con parti molli ben
conservate, giacché la carne di pesce imputridisce subito. Analogamente, gli
insetti sono stati ritrovati con le ali distese, mentre quelli morti hanno per
lo più le ali chiuse. Fossili simili non possono avere origine nel corso di una
lenta sedimentazione. Quasi tutti i fossili di Messel portano in sé la
caratteristica di una morte rapida e innaturale. Per la formazione a Messel
degli strati contenenti fossili non c'è stato affatto bisogno di 2 milioni di
anni, probabilmente il tutto è durato meno di 2 anni.
Si può
supporre a ragion veduta che la maggior parte dei fossili, e non soltanto quelli
della fossa di Messel, si siano originati solo in seguito ad avvenimenti
catastrofici. Solo allora, infatti, vengono soddisfatte le condizioni che
rendono possibile la formazione di fossili.